50 anni con Dè Bòsch
Il celebre gruppo comico-dialettale di Gambettola si ferma, ma resta la filosofia di vivere e di raccontare col sorriso i personaggi tipici della nostra Romagna
Per parlare di Noi, dobbiamo parlare di loro. Vogliamo parlare di loro: le associazioni del territorio, nate nelle nostre Comunità, in cui sono attivi i nostri Soci, Clienti, Amministratori, Collaboratori e Fornitori. Le Associazioni di volontariato, sportive, culturali che riempiono di iniziative il territorio e attraverso occasioni di incontro, divertimento e crescita non solo personale, seminano nel tempo ricordi e legami umani profondi. In questi 18 mesi in cui il tempo si è dilatato ed ha assunto anche pesanti significati, sono maturate decisioni importanti e vogliamo ringraziare la Compagnia dialettale De Bòsch, una delle più vive micro organizzazioni culturali che per quasi 50 anni ha saputo custodire, celebrare e diffondere l'inestimabile identità culturale locale dei suoi fondatori.
Sei amici d’infanzia, la parrocchia di Gambettola, mestieri differenti, ma due grandi passioni in comune: il teatro e il dialetto Romagnolo. Questi sono gli ingredienti che hanno reso celebre il Gruppo comico dialettale “Dè Bòsch” per quasi 50 anni.
Oggi, con un pizzico di nostalgia, si congedano dal palco.
I protagonisti sin dalle origini sono Leo Bartolini, maestro ceramista, Leonarda Baldacci, infermiera, Luigi Vernocchi detto “Gigetto”, dipendente, Pier Paolo Golinucci detto “Veloce”, dipendente, Riccardo Pascucci, artigiano stampatore su tela,
Luisa Valentini, insegnante. I loro personaggi resteranno in scena nei nostri cuori per l’allegria e il divertimento che ci hanno regalato nelle loro indimenticabili serate. Nel repertorio, quattordici farse dialettali scritte dal Gruppo e poi recitate in tutta la Romagna. Il segreto di ogni recita ce lo svela Riccardo: “Sta dietro le quinte: cominciavamo a ridere tra di noi quando ci ritrovavamo prima della partenza e continuavamo a scherzare sul palco, improvvisando, e ancora fino al ritorno a Gambettola, all’una di notte passata”. Prosegue: “Un teatro ricco di immediatezza, di sincerità, di vicende vivaci, sbarazzine e sfavillanti scintille”.
I loro modi di dire, le frasi briose, le fantasie espressive sono attinte dal passato della Romagna, dalle sue tradizioni e da personaggi come le “azdore”, vere istituzioni romagnole. Continua Riccardo: “Il nostro comune denominatore è sempre stato la passione nel mantenere vivo il dialetto in paese, con il piacere di incontrare amici, andare a trovare i nostri anziani, scambiando battute in dialetto sulle vicende quotidiane”.
Nati per gioco, presso la parrocchia di Gambettola, durante il catechismo appena quindicenni iniziarono le prime scenette per divertire i bambini. Da allora è nata la filosofia di vivere e di raccontare la vita col sorriso. Per molti la compagnia “Dè Bòsch” ha rappresentato 50 anni di cura dell’anima, una vera e propria terapia. Si fermeranno davvero proprio ora che c’è tanto bisogno di ritrovare il sorriso in questi tempi così difficili? Lasciando sospeso questo interrogativo, riviviamo quelle serate in qualche “pillola” sulla pagina facebook del “Gruppo comico dialettale Dè Bòsch”.
L’invito, rivolto a tutti i nipoti “digitali”, è quello di trascorrere assieme ai propri nonni dieci minuti di allegria con il gruppo comico, collegandosi, tramite il qr-code (a destra) a youtube per la farsa intitolata “Andem a la veggia”. Sarà una vera scoperta… e se qualche parola apparirà di difficile comprensione, a tradurla ci penseranno i nonni.
Buon divertimento!